Intermeeting Lions, Rotary e Kiwanis
L’incontro con Alberto Forchielli su “Geopolitica e dintorni”

La visita di Alberto Forchielli a Mirandola, su invito dei Club Lions (presidente Paolo Campedelli), Rotary (presidente Lia Gabrielli) e Kiwanis (vice-presidente Laura Penoni), ha avuto pieno successo. La serata conviviale si è svolta presso Villa La Personala con la partecipazione di oltre un centinaio di persone molto attente nell’ascoltare l’autorevole opinione del noto esperto di questioni internazionali. Di grande attualità l’argomento “Geopolitica e dintorni”  trattato dal Dott. Forchielli, a descrivere ciò che sta accadendo nel mondo, dove il salto realizzato dall’umanità negli ultimi decenni ha prodotto un’enorme quantità di questioni irrisolte. Forchielli ha maturato esperienze dapprima con Prodi e con Andreatta all’IRI, alla Commissione Europea, alla BEI ed alla banca Mondiale, ai ministeri del Bilancio,  Difesa ed Esteri, e soggiornato a lungo in Sud America, Bangkok, Shanghai, Hong Kong, Boston e Monaco di Baviera. E’ stato presidente di Finmeccanica in Asia e ha fondato il fondo di investimento Mandarin, ora denominato Mindful Capital Partners. E’ di frequente ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche ed è conosciuto anche attraverso le caricature di Maurizio Crozza, nelle quali il suo personaggio si esprime con un linguaggio particolarmente colorito. Durante l’incontro, l’illustre ospite è stato sollecitato da domande poste da Paolo Campedelli e da Francesco Baruffi, esperto di innovazione e attualmente manager di Eneatech, primo Fondo Strategico Italiano dedicato al settore del biomedicale e delle Life Sciences. Gli argomenti hanno toccato aspetti non solo politici, ma anche economici, spesso intrecciati fra loro. Per anni Forchielli si era affannato a raccontare agli italiani, perché imparassero, come si facevano le cose in America e successivamente a spiegare agli europei perché gli asiatici li avrebbero fatti “neri” (come puntualmente sta avvenendo). Infatti, la Cina, pur con problemi interni, ha raggiunto un indiscusso dominio in molteplici settori dell’industria manifatturiera. Si attendono pertanto contromisure protettive dei commerci da parte europea e americana, con l’istituzione di dazi e barriere doganali. Secondo Forchielli, la più pericolosa minaccia, quella militare, proviene per noi dalla Russia di Putin. Ciò potrebbe comportare una maggior integrazione degli Stati europei, azione tanto auspicata (a parole), quanto mai realizzata (nei fatti) fino ad oggi.  E l’America? E’ impegnata nella campagna elettorale presidenziale sulla scelta: Biden o Trump? A ben guardare, secondo Forchielli, Biden ha fatto cose egregie in campo economico. Su Trump invece pende la spada di Damocle di diversi procedimenti giudiziari, ma va riconosciuto che le sue idee su immigrazione e isolazionismo degli Stati Uniti, sembrano aver fatto presa. Forchielli, nella corsa alla Casa Bianca, crede quindi ad un vantaggio attuale di Trump su Biden, ma resta da vedere se e come le sue recenti dichiarazioni di disimpegno degli Stati Uniti dalla Nato e dalla difesa dei valori della libertà nel mondo si tradurranno in fatti concreti. Inutile nasconderlo, il rischio esiste, ma anche questa potrebbe essere l’opportunità per un maggior sforzo nella direzione degli “Stati Uniti d’Europa”. L’analisi di Forchielli si è, poi,  focalizzata sull’esigenza di sviluppare la tecnologia: chi ne avrà in mano le chiavi, potrà primeggiare nel mondo, sia militarmente, sia economicamente. Le ultime domande della serata sono cadute sul futuro del locale distretto del biomedicale. Per Forchielli è già stupefacente il fatto che esso abbia potuto nascere e svilupparsi qui da noi, ma ne ritiene un limite la sua frammentazione in aziende di piccole-medie dimensioni. Suggerisce maggior coesione fra esse, per reggere meglio alla concorrenza internazionale. In conclusione, il mondo si trova a fronteggiare una complessità di problemi mai vista prima, in cui si devono gestire contemporaneamente la stabilità economica e sociale dei singoli Paesi, nuove relazioni internazionali, grandi migrazioni, la creazione di condizioni per la sostenibilità ambientale, le tensioni relative all’accesso alle materie prime e alla difesa dei commerci, l’accelerazione tecnologica, l’aumento delle disuguaglianze e il rispetto dei diritti umani. Di fronte ad una situazione così esplosiva, esistono rimedi per impedire che prevalga la logica bellica, scaricando nella follia della guerra le fortissime tensioni oggi esistenti? Forchielli è moderatamente positivo, ma occorrono chiarezza, determinazione e un grandissimo coraggio da parte di tutti.

I.P.