A Concordia inaugurata la panchina rossa

Una folla di studenti della scuola media coi loro insegnanti, di donne e uomini di buona volontà si è radunata intorno alla panchina rossa che il Lions Club Mirandola, in accordo con l’amministrazione comunale di Concordia sulla Secchia, ha donato per ricordare le donne vittime (sono già 106 in Italia nel 2023) della violenza di genere e inaugurato nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Le letture degli studenti, maschi e femmine, hanno fatto profondamente riflettere il pubblico sugli aspetti che ancora devono essere migliorati per la completa liberazione delle donne, nella speranza che ciò avvenga sulle ali dei loro propositi, tanto fortemente applauditi, contro una cultura patriarcale che tarda a lasciare la nostra società.

Come ricordato negli interventi delle autorità comunali e del Lions Club Mirandola, rappresentato dal presidente Paolo Campedelli, essa è ancora ben presente persino negli stereotipi del linguaggio. Eccone alcuni esempi. A una donna: auguri e figli maschi (e perché non anche femmine?). Oppure: donne e buoi dei paesi tuoi (perché equiparare le donne agli animali?). Oppure: non piangere come una femminuccia (forse perché un maschio non può piangere?). E così via di questo passo. La violenza di genere non riguarda solo altra gente, perché Concordia ricorda in questi giorni il femminicidio della concittadina Alice Neri avvenuto poco più di un anno fa proprio nel suo territorio. Il sangue si dona e non si versa, dice un intervenuto, mentre depone una rosa rossa sulla panchina appena inaugurata.

Questa resti come pietra d’inciampo, a ricordo delle donne vittime della violenza degli uomini, tutte le volte che ci si ferma davanti ad essa. La differenza di genere va sradicata, non è un fatto naturale.

I.P.