Alla scoperta di alcuni “gioielli” di Finale Emilia
I Lions Club Mirandola e Finale Emilia (presieduti rispettivamente da Paolo Campedelli e Claudio Paltrinieri) si sono incontrati presso La Stazione Rulli Frulli di Finale Emilia per celebrare la giornata di ricordo della Shoah. Fra gli abitanti di Finale Emilia, infatti, troviamo una fiorente comunità di ebrei, qui stabilitasi fin dal 1541, che si disperse in seguito alle leggi razziali e al genocidio nazifascista dell’ultima guerra. Il ricordo di quella gente è ancora ben vivo nella popolazione attuale ed è mantenuto tale dall’associazione Alma Finalis, custode del patrimonio storico, culturale e architettonico della città. Anna Rita Molesini e Denise Toselli, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione, hanno illustrato le significative storie legate alla Shoah di alcuni finalesi. La prima è quella di Ada Osima, ebrea farmacista finalese, che, durante la guerra, non volle fuggire in Svizzera con la famiglia, fu arrestata e sparì nel nulla mentre era su un treno diretto in Germania, partito dal famigerato Binario 21 di Milano. La seconda riguarda Giulio Baraldini, sarto finalese non ebreo, che tornato nella sua città dopo la campagna di Russia fu arrestato quale favoreggiatore della lotta partigiana. Deportato a Dachau, grazie alle sue capacità come sarto, riuscì a sopravvivere a 13 mesi di durissima prigionia. La terza e ultima è la fulgida figura di Don Benedetto Richeldi, prete a Finale e Massa Finalese, che, per aver messo a repentaglio la propria vita e fatti arrivare sani e salvi in Svizzera 10 ebrei, fu annoverato quale “Giusto fra le Nazioni” da Israele.
L’incontro è stato occasione anche per una presa di contatto con l’associazione Rulli Frulli il cui scopo non è soltanto quello di far suonare, insieme in una banda, giovani di diversa abilità, ma quello molto più ambizioso di fungere da polo multifunzionale per l’inclusione lavorativa e l’aggregazione comunitaria dei giovani in generale. Il presidente Federico Alberghini ha illustrato i vari progetti nei quali l’associazione si sta impegnando. Dalla falegnameria in cui lavorano 10 ragazzi disabili che produce oggetti di varia natura, alla Rulli Food che si dedica ai cibi della tradizione, alla Radio Rulli Frulli web, nata durante la pandemia e tesa a insegnare ai ragazzi come si usa la radio. Il fenomeno “Rulli Frulli di Finale” è per questo assurto a materia di studio da parte dell’Università Cattolica. L’edificio della conviviale in passato era la stazione delle corriere, caduto poi in rovina, e infine recuperato e inaugurato recentemente quale sede dei Rulli Frulli, dal presidente Mattarella. Il sindaco Marco Poletti non ha voluto mancare all’incontro, manifestando perfetta sintonia e sano orgoglio finalese per l’opera dei Rulli Frulli e di Alma Finalis. Il momento chiave della serata culinaria, servita in tavola da alcuni dei Rulli Frulli, è stata la degustazione, accompagnata da uno splendido anicione, della famosa sfogliata finalese, nota anche come “torta degli ebrei”, un dolce che proietta Finale in un forte legame con la sua storia passata, di cui tutti in città (a ragione!) sono fieri. I.P.